Teatro Niccolini

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Teatro Niccolini

La nascita della legge speciale per Firenze potrebbe passare attraverso le more dell’approvazione del decreto sulle attività cultural, per intenderci quello che prevede anche la riforma delle fondazioni lirico sinfoniche.

Anche di questo hanno parlato ieri il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, a margine dell’incontro tenutosi a Roma sul futuro dei Teatri della Pergola e Niccolini, che potrebbero dare vita, grazie all’Ente cassa di risparmio di Firenze, ad una fondazione. Patrimonio della fondazione, alcuni immobili, tra cui i due stessi teatri.Quello sulle legge speciale è stato un «approfondimento tecnico», un passaggio comunque «interlocutorio» che si è svolto in un clima istituzionale «molto buono», fa sapere Palazzo Vecchio. Oggi il testo del decreto arriva al Senato: il governo potrebbe inserire in quel testo il rifinanziamento della legge speciale per Venezia. E, è la speranza di Renzi, potrebbe essere possibile in questo modo inserire anche un comma su Firenze. Sul progetto della fondazione per la Pergola sono comunque fatti progressi, e della partita è anche il Teatro Niccolini. La discussione si è incentrata sulla possibilità di un nuovo utilizzo della struttura, di proprietà privata (Polistampa), collegandolo con quello della pergola attraverso una fondazione. Il teatro Niccolini, sul quale sono stati già presentati in passato alcuni progetti di riapertura, è chiuso da quindici anni.All’incontro di ieri era folta la delegazione fiorentina. Oltre al sindaco Renzi, erano presenti anche il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Michele Gremigni e il direttore generale, Antonio Gherdovich, oltre al direttore manager del Teatro la Pergola, Ricacrdo Ventrella. Il sindaco si era portato dietro anche alcuni vertici della «macchina» di Palazzo Vecchio, come il direttore dell’area coordinamento economia e welfare del Comune, Valerio Pelini e Giovanni Palumbo, direttore dell’ufficio del sindaco. Dall’altra parte, la delegazione «romana», a fianco del sottosegretario Gianni Letta, vedeva anche Salvatore Nastasi, capo gabinetto del ministro dei beni culturali Sandro Bondied ex commissario straordinario per la Fondazione del Maggio musicale fiorentino, il presidente nazionale dell’Eti (ente teatrale italiano) Giuseppe Ferrazza e il direttore generale Eti, Onofrio Cutaia.