Teatro Niccolini

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16

Febbraio
29 aprile 2024

Definizioni di genio - Grandi giornalisti

con

Daniela Ferrari, Riccardo Nencini

I NOSTRI GENI
Fiorentini d’ogni tempo fuori dal comune

Ciclo di incontri dedicato a celebri letterati, artisti, scultori, architetti, raccontati da intellettuali e scrittori.

A cura di Franco CardiniRiccardo Nencini
Modera gli incontri la giornalista Carlotta Romualdi
Il lunedì, dalla ore 17.00 alle ore 19.00


Caffè Letterario Niccolini – Via Ricasoli 3, Firenze


 

Daniela Ferrari
Definizioni di genio

Che cos’è il genio? Una disposizione naturale attraverso la quale si esprime il talento?
In passato si credeva che fosse legato al temperamento malinconico, influenzato da Saturno. Nella filosofia antica (Platone e Aristotele) la malinconia aveva valenze oscure e nefaste, ma acquista nel Rinascimento un valore positivo grazie alla lettura che Marsilio Ficino consegna al De vita. Questa tradizione viene raccolta da artisti di ogni tempo che amano raffigurare la propria immagine con l’espressione tipica di colui che mentre è qui abita anche altrove, in uno spazio del pensiero inaccessibile agli altri.
La malinconia è quello stato d’animo complementare al genio, che amplifica lo stato di veglia, accresce il bisogno di unità e comprensione ultima e risolutiva, ma incrementa il dubbio, per un paradosso direttamente proporzionale alla necessità di certezza. La condizione dell’artista si presta come nessun’altra allo scandaglio dei moti dell’animo più nascosti e fondanti dell’individuo, i moti che nascono dal desiderio di affermare l’essere nelle sue vocazioni primarie, misteriose e perciò apparentemente inavvicinabili. La malinconia è un dono, è il dono dell’artista creatore, del demiurgo dotato di una passione trascinante, di coloro che – lo spiega Aristotele – “camminano, per così dire, su uno stretto sentiero tra due abissi”.

 

Daniela Ferrari, storica dell’arte, è curatrice presso il Mart di Rovereto. I suoi interessi vertono principalmente sull’arte italiana del XX e XXI secolo. Dal 2007 è responsabile al Mart della Collezione VAF-Stiftung, fra le più vaste raccolte di arte italiana, moderna e contemporanea. Ha curato e co-curato mostre su artisti quali Alberto Burri, Agostino Bonalumi, Felice Casorati, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Fausto Pirandello e numerose collettive tematiche sull’arte del XX secolo. Nel 2012 ha pubblicato il libro Archivio di Nuova Scrittura Paolo Della Grazia. Storia di una collezione e nel 2018 con Andrea Pinotti il volume La cornice. Storia, teoria, testi. Nel 2021 ha curato il Catalogo ragionato della Collezione VAF-Stiftung dedicato al primo Novecento e nel 2022 le monografie su Andrea Facco e Luca Coser.

 

Riccardo Nencini
Grandi giornalisti: Fallaci e Montanelli

Due Toscanacci: irriverenti verso il potere, provocatori ma sempre con buoni argomenti, scrittura formidabile, tagliente, asciutta, due legni storti che hanno fatto la storia del giornalismo e infine della letteratura italiana. Ne avessimo ancora. Nel trionfo del ‘presentismo’, un’occhiata lunga a scrutare oltre i confini sarebbe quel che ci vuole. Uno sguardo lontano dai luoghi comuni, fuori dal coro, la forza per trascinarti in un luogo isolato dove puoi pensare davvero. Non che quei tasti abbiano sempre battuto la verità nuda e cruda, tuttavia… c’è dell’altro, di più. La gavetta. Si comincia su scrivanie sgangherate prima di approdare a un tavolo in noce. Per entrambi. Lei la prima donna in una redazione tutta al maschile, a Firenze, guardata a vista come fosse appestata, lui di buona famiglia eppure sempre alla ricerca di frontiere da esplorare, dall’Africa a Parigi, a occuparsi di cronaca nera. Un apprendistato vecchia maniera: o ti formi o cambi mestiere. Ci manca gente così, bastian contrari per antonomasia. Però si possono leggere, hanno molto da dire, vorrei dire: insegnare.


Riccardo Nencini
è nato in Mugello. È autore di un’opera vasta e differenziata, sia saggistica che narrativa. Ha vinto il Premio Selezione Bancarella 1999 con Il giallo e il rosa (Giunti), è stato finalista al Premio Acqui Storia 2010 con L’imperfetto assoluto edito da Pagliai Polistampa. Con questo editore ha pubblicato anche La battaglia, Il magnifico ribelle, Oriana Fallaci: morirò in piedi e Il fuoco dentro: Oriana e Firenze, La bellezza. Petit Tour del Mugello mediceo. È coautore di Decameron 2013, Cento volte Bartali, Toscanità. Nel 2021 è uscito il suo romanzo su Giacomo Matteotti, Solo, edito da Mondadori. Ha ricevuto il “Premio internazionale Il Molinello” per aver ideato il Dizionario della libertà.

 

Ingresso gratuito. È gradita la prenotazione: tel. 055 0946404 – info@teatroniccolini.com

luogo

Sala teatro
Date e orari

29 Aprile 2024 17:00