Teatro Niccolini

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Teatro Niccolini

Goldoni, Goldonetta-Cango e Rondò di Bacco saranno sedi di un progetto d’essai che punta tutto sulla nuova drammaturgia. La cittadella del teatro sognata da Gassman sorgerà in Oltrarno. Smentita la vendita della Pergola alla Regione

Una cittadella del teatro, proprio come l’aveva immaginata Vittorio Gassman che non riuscì a concretizzare il suo sogno. Tanti teatri fiorentini collegati tra loro in un circuito di allestimenti ma anche di produzioni originali, con la Pergola nel ruolo di capofila di progetto. È questo, o meglio potrebbe essere questo, il futuro degli spazi artistici dedicati all prosa. La città dei teatri nascerebbe come conseguenza della trasformazione in atto dell’Ente Teatrale Italiano.
Tutto nasce dal dibattito in corso sulle funzioni dell’Eti, che dovrà rivedere il suo modello gestionale a livello nazionale. Le difficoltà economiche spingono qualcuno a sussurrare che storiche sale teatrali potrebbero essere messe in vendita, addirittura si sussurra che a Roma il sindaco Veltroni starebbe cercando compratori in grado di garantire un futuro adeguato al Valle che, come la Pergola, è di proprietà dell’Eti, ente statale. «Sono tutte illazioni», assicura Elena Montecchi, sottosegretario ai Beni culturali con delega al teatro. «L’Eti non venderà mai i suoi teatri». La Pergola dunque non rischia avventure di tipo commerciale. Ma è certo che nel futuro prossimo il teatro fiorentino subirà profonde trasformazioni. A cominciare dai lavori di adeguamento normativo che partiranno a primavera e allo spostamento in una sede più adeguata della Biblioteca Spadolini, diretta da Valerio Valoriani, che adesso è collocata all’interno del Teatro Massimo. Ma la rinascita vera e propria della Pergola sarà il collegamento con la Firenze dell’Oltrarno e i suoi teatri, la “Cittadella” di Gassman appunto. Grazie ad un accordo tra Pergola, Eti, Comunale, assessorato alla cultura di Palazzo Vecchio – in collaborazione con Cango, lo spazio in via Santa Maria diretto da Virgilio Sieni – teatri come Goldoni, Goldonetta e il restaurato Rondò di Bacco di Palazzo Pitti, diventeranno sedi di un “progetto d’essai” che punta tutto sulla nuova drammaturgia, sul teatro giovane e sulla danza contemporanea. A queste sale potrebbe aggiungersi il Teatro Niccolini in via Ricasoli, la sala teatrale più antica di Firenze, recentemente acquistata da Mauro Pagliai della casa editrice Polistampa che curerà il restauro e la riapertura.
Dietro a questo complesso scenario si profilano le caratteristiche di un grande organizzatore, di un manager in grado di coordianre un progetto nuovo ma anche profondamente radicato nella realtà fiorentina. Ad oggi il nome che appare più indicato per questa missione è quello di Marco Giorgetti, ex direttore della Pergola, che ha lavorato come collaboratorre del regista Maurzio Scaparro a Parigi nel progetto il Teatro des Italiens e che attualmetne è direttore dell’Eti. Giorgetti è un grande competente di teatro ed una figura carismatica. È evidente che se presto tornerà a Firenze, come sembra sicuro, non potrà accontentarsi di un ruolo qualunque. Il suo dovrà essere obbligatoriamente un grande incarico e diventare coordinatore di questo prestigioso polo teatrale fiorentino potrebbe rappresentare per lui la soluzione ideale. Un polo teatrale che comprenderebbe Pergola, Goldoni-Cango e forse il Niccolini assumerebbe anche un ruolo produttivo. Questo farebbe sì che la nuova Pergola diventerebbe concorrenziale al Metastasio pratese, fino ad oggi unico teatro stabile in Toscana, tra l’altro in grande crisi in questo periodo, con l’intera direzione artistica dimissionaria.
Esiste poi un altro problema: chi si accollerebbe l’onere economico di una simile struttura? L’unico ente in grado di farlo potrebbe essere la Regione Toscana. Se non altro in termini di finanziamenti. E il presidente Claudio Martini fa sapere di essere «disponibile ad esaminare proposte» che gli venissero avanzate. Il futuro della Pergola potrebbe essere già deciso.